L’utilizzo di WhatsApp per lo scambio di dati clinici sensibili presenta numerosi rischi legali, etici e di sicurezza, soprattutto in relazione alla normativa europea sulla privacy (GDPR). Ecco i principali rischi documentati:
WhatsApp non è conforme al GDPR per la gestione di dati sanitari sensibili, in quanto i dati vengono memorizzati su server fuori dall’Unione Europea e sono di proprietà di Meta/Facebook12345.
La trasmissione della lista dei contatti e dei messaggi avviene su server non controllabili dalle strutture sanitarie, impedendo la tutela effettiva dei dati personali12.
Dati clinici, referti, immagini e informazioni personali possono finire nel “mondo del web” e diventare accessibili a soggetti non autorizzati, anche per errori umani (es. aggiunta di persone sbagliate in gruppi)2634.
In caso di smarrimento, furto o sostituzione dello smartphone, i dati possono essere recuperati o visualizzati da terzi non autorizzati1.
La violazione delle norme GDPR può comportare multe fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo per le organizzazioni sanitarie e responsabilità personali per il professionista sanitario135.
WhatsApp non garantisce la tracciabilità dei messaggi inviati e ricevuti né la possibilità di gestire correttamente la documentazione sanitaria (ad esempio, la cancellazione sicura dei dati in caso di cessazione del rapporto di lavoro)163.
Non è possibile garantire che i dati siano accessibili solo a personale autorizzato, né revocare gli accessi in modo centralizzato16.
Errori nell’invio (ad esempio, invio a destinatari sbagliati o aggiunta di utenti non autorizzati ai gruppi) possono portare a divulgazione illecita di dati sensibili634.
Spesso le organizzazioni sanitarie non forniscono policy chiare sull’uso di WhatsApp, lasciando i professionisti privi di indicazioni e più esposti a rischi legali e disciplinari345.
L’uso di WhatsApp espone il medico al rischio di violare il segreto professionale e la normativa sulla riservatezza dei dati sanitari5.
In sintesi:
L’uso di WhatsApp per la condivisione di dati clinici sensibili è fortemente sconsigliato e può comportare gravi rischi di violazione della privacy, sanzioni legali, perdita di controllo sui dati e responsabilità professionali. È raccomandato adottare piattaforme di messaggistica dedicate, sviluppate per la gestione sicura e conforme dei dati sanitari secondo le normative europee