Certificazione sportiva non agonistica.
L'obbligo del rilascio del certificato di idoneità non agonistica è disciplinato da norme ben precise; si veda al riguardo il sito del Ministero della Salute.
Doveri della Medicina Generale.
Una situazione di frequente riscontro è connessa all'inveterata consuetudine da parte di alcuni specialisti a non rilasciare le richieste di accertamenti e/o di terapia.
Lo specialista è tenuto per legge a rilasciare tali impegnative secondo il principio della "presa in carico delle cure".
Doveri del Medico Specialista.
In Italia, la normativa in materia di prescrizione di accertamenti diagnostici da parte degli specialisti è regolamentata da diverse disposizioni, che mirano a garantire l'appropriatezza prescrittiva e la corretta gestione delle risorse del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Principio generale:

In linea di massima, gli specialisti del SSN (ospedalieri o convenzionati con il SSN) hanno l'obbligo di prescrivere direttamente su ricettario del SSN (ora ricetta dematerializzata) gli esami diagnostici che ritengono necessari per la diagnosi e la cura del paziente. Questo per evitare disagi e perdite di tempo per il paziente, che altrimenti dovrebbe tornare dal Medico di Medicina Generale (MMG) per la trascrizione.

Riferimenti normativi principali:

-Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta: L'art. 37 dell'ACN 2005 (e successive modifiche/integrazioni) prevede che, qualora il medico specialista ritenga opportuno richiedere ulteriori consulenze specialistiche o indagini per la risposta al medico curante, formuli direttamente le relative richieste sul ricettario regionale (o dematerializzato).

-Decreto Legislativo n. 229 del 19 giugno 1999 (Riforma Bindi): Contiene principi sull'appropriatezza delle prestazioni e sulla responsabilità dei medici nell'ambito del SSN.

-Legge n. 326 del 24 novembre 2003: Contiene disposizioni in materia sanitaria, inclusa l'istituzione dell'Agenzia Nazionale del Farmaco e la disciplina della spesa farmaceutica.

-DPR n. 270/2000 (e successive modifiche): Conteneva già all'art. 37, commi 5 e 7, norme volte a responsabilizzare i prescrittori al rispetto dei tetti di spesa programmati.

-Disposizioni regionali: Diverse Regioni hanno emanato proprie normative specifiche per chiarire e rafforzare l'obbligo di prescrizione diretta da parte degli specialisti del SSN.

Punti chiave:

-Specialisti del SSN: Sono tenuti a prescrivere direttamente gli accertamenti sul ricettario del SSN.

-Specialisti privati (non convenzionati con il SSN): Possono solo consigliare gli esami. La prescrizione su ricettario SSN, in questo caso, spetta al Medico di Medicina Generale (MMG), che valuterà l'appropriatezza della richiesta. Il MMG ha la responsabilità clinica di valutare l'appropriatezza della richiesta dello specialista privato e può rifiutarsi di trascriverla se non la ritiene necessaria o giustificata secondo le linee guida del SSN.

-Responsabilità: Lo specialista del SSN che consiglia accertamenti si assume la responsabilità della prescrizione diretta. Il MMG, quando trascrive una richiesta di uno specialista privato, si assume la piena responsabilità della prescrizione.

Appropriatezza prescrittiva: Le normative mirano a garantire che le prescrizioni siano appropriate, evitando esami inutili e riducendo gli sprechi per il SSN.

In sintesi, l'obbligo per lo specialista di rilasciare le impegnative degli accertamenti che suggerisce è un principio consolidato nella normativa sanitaria italiana, finalizzato a ottimizzare il percorso del paziente all'interno del SSN e a promuovere l'appropriatezza delle prestazioni.
Presa in carico.
Una situazione di frequente riscontro è connessa all'inveterata consuetudine da parte di alcuni specialisti a non rilasciare le richieste di accertamenti e/o di terapia.
Lo specialista è tenuto per legge a rilasciare tali impegnative secondo il principio della "presa in carico delle cure".
Empowerment.
Termine inglese col quale si indica lo sforzo di rendere partecipe il cittadino assistito in modo da conferire più efficienza all'erogazione delle prestazioni cliniche opportune sottintendendo quindi un rapporto di alleanza, cooperazione e corresponsabilità da parte dei pazienti e dei professionisti della salute.
E' evidente che la richiesta di prestazione non dovute o effettuate con eccessiva sollecitudine sottrae risorse preziose agli altri pazienti più bisognosi; un doveroso sforzo della comunità a tutela dei reali bisogni e alla riduzione di privilegi e sprechi è quanto ci si auspica da tutti.

Per maggiori informazioni si vedano i vari siti che trattano l'argomento, per es.: sito Agenas

Le esenzioni: cosa sono, come si applicano?

Le esenzioni vengono rilasciate dalla Regione e permettono di ottenere una prestazione sanitaria senza il pagamento del ticket.
Le esenzioni possono essere legate al reddito , a condizioni di invalidità o a patologie specifiche.

Le esenzioni per reddito in genere durano un anno (a meno che la Regione in alcuni casi non le trasformi in permanenti), vengono quindi rinnovate automaticamente in genere a marzo. E' comunque importante che il medico di famiglia aggiorni il proprio schedario.
Possono essere rilasciate ai cittadini con più di 65 anni che abbiano delle condizioni reddittuali sotto una certa soglia.
Fra queste esenzioni rientrano anche quelle di disoccupazione rilasciate a chi abbia perso il lavoro.

Le esenzioni per invalidità vengono rilasciate dopo che una commissione Inps abbia verificato le condizioni di effettiva invalidità. L'invalidità al 100% dà diritto a una esenzione totale codificata con 3C1, una invalidità tra 74 e 99% dà diritto a una esenzione parziale che riguarda le sole visite mediche e non i farmaci.

Le esenzioni per patologia vengono solitamente rilasciate dallo specialista che certifica la malattia. Solo per l'ipertensione e il diabete è possibile ottenere l'esenzione grazie a una certificazione del proprio medico curante. Nel caso delle esenzioni per patologia il certificato rilasciato dallo specialista o dal proprio curante va portato al distretto per la codifica dell' esenzione oppure cliccando qui (per l'ASL 3). Le esenzioni per patologia possono essere rilasciate solo da specialisti convenzionati e non in seguito a visite private.
Le esenzioni per patologia vengono applicate automaticamente dai vari programmi gestionali usati dai MMG; la mancata assegnazione di un'esenzione a qualche accertamento non è dunque da interpretare come un errore ma come inesistenza di esenzioni assegnabili.

Le priorità, tempi di esecuzione
Esistono due tipo di richiesta per accertamenti:

"Prima Visita" nel caso in cui non ci siano precedenti.

Le priorità in questo caso sono:
U - urgente da garantire entro poche ore e quindi da riservare ai casi gravi in cui vi può essere un reale rischio per il paziente.
B - breve può aspettare fino ad un massimo di 10 giorni.
D - differita per le prestazioni che possono attendere fino a 30 giorni.
P - programmabile riferita a problemi che richiedono approfondimenti ma che non necessitano di risposta in tempi rapidi; queste prestazioni sono comunque da garantire entro 60/90 giorni secondo indicazioni del medico.

"Visita di controllo" nel caso in visite/accertamenti successivi alla prima.
In questo caso la priorità è stabilita in numero di giorni. Sito dell'ASL 3 per approfondimenti.
Si richiama l'attenzione sul fatto che la decorrenza del periodo di attesa inizia dal momento della prenotazione; cioè se per es. una richiesta "D" viene presentata al CUP dopo 60 gg dal rilascio, essa verrà erogata entro 60 + 30 = 90 gg dalla prescrizione.

Accertamenti per patologia mammaria.
Per la patologia mammaria è previsto uno screening gratuito che prevede una mammografia ogni due anni per le donne dai 50 ai 74 anni.
E' inoltre previsto una mammografia gratuita ogni due anni con impegnativa del proprio curante per le donne dai 45 ai 49 anni.
Al di fuori di queste fasce di età la prescrizione con impegnativa del proprio medico non è più possibile per screening (e quindi per prevenzione) ma solo in caso di comparsa di sospetta patologia (noduli, dolore, secrezione da capezzolo etc).

Il codice CVP -Catalogo Veneto del Prescrivibile-.
L'Azienda 0, l'Ente regionale che regola la gestione delle prestazioni cliniche in ambito regionale, ha prodotto un Catalogo Veneto del Prescrivibile (CVP); esso comprende un elenco di prestazioni diagnostiche e terapeutiche erogabili in regime di convenzione secondo quanto previsto dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Un codice CVP è una specie di impronta digitale di una procedura diagnostica o terapeutica, essa ha un formato del tipo: 90:62.2_2 -emocromo-. Le impegnative che contengono prestazioni comprese nel CVP, sono dematerializzabili e dunque presenti nel FSE del cittadino; le richieste che NON hanno un CVP NON possono essere dematerializzate e dunque devono essere stampate su modulo regionale (rosso) e firmate dal medico prescrittore.
La conoscenza del CVP è un obbligo che compete a tutti i Medici convenzionati con la Regione del Veneto, anche gli specialisti dunque devono sapere quali sono gli accertamenti previsti dai LEA della Regione e i codici CVP corrispondenti.
Si ricorda che NON è obbligatorio per il paziente avere copia cartacea della ricetta dato che le prenotazioni sono eseguibili dal CUP solo per il fatto di essere presenti nell'FSE. sito Regione Veneto sul CVP

Richiesta di appuntamenti in ambulatorio.
Dato il crescente carico burocratico e l'aumento delle incombenze amministrative assegnate alla Medicina del Territorio, unitamente alla diminuzione delle risorse messe a disposizione, alcune prestazioni non possono più essere eseguite in presenza dal personale di studio se non a grave detrimento dei servizi di primaria importanza; l'utilizzo del portale Lagoon permette pertanto di richiedere le visite sottraendo il minor tempo possibile al personale di studio.
Nell'interesse dei pazienti bisognosi di attenzioni più importanti, tutti gli utenti di Lagoon sono pertanto caldamente invitati a non richiedere appuntamenti in persona o per telefono.

Richiesta accertamenti.
La richiesta di accertamenti clinici è attività che compete al medico.
Capita purtroppo molto spesso che vengano fatte richieste del tipo: "vorrei un risonanza al ginocchio", "mi serve una ecografia dell'addome" che mettono in grave imbarazzo il medico poiché in genere sono autoprescritte e non sono quasi mai suffragate da alcuna indicazione specialistica.
Capita anche sovente che la richiesta venga posta in seguito a suggerimenti dati da persone inappropriate (es: "l'allenatore di mio figlio dice di fare la TAC al ginocchio") o da consigli verbali forniti da addetti ai lavori (fisioterapista, ginecologo od altro).
Si precisa quindi che tali prescrizioni potranno essere richieste al medico curante solo con documentata motivazione fornita da professionista adeguato e che non possono essere presi in considerazione accertamenti autoprescritti che non siano ritenuti indicati dal medico.

Tipologia ricette per farmaci.
Esistono vari tipi di ricetta che vengono di seguito elencati.
Ricette "dema" (dematerializzate) in fascia "A". Costituiscono oltre il 90% del totale delle ricette emesse; la loro caratteristica principale è che non portano la firma autografa del medico ma sono firmate digitalmente.
Sono soggette al pagamento di un ticket minimo o del tutto gratuite se concesse con esenzione.
Il rilascio di tali ricette è documentato e visibile nell'app "Sanità km 0". Per il ritiro in farmacia è sufficiente esibire la propria Tessera Sanitaria o comunicare il corrispondente NRE (vedi sopra), non è necessario esibire il documento cartaceo.

Ricette "dema" in fascia "C". Valgono le stesse regole sopraindicate per le dema in fascia "A"; a differenza di queste però si pagano a prezzo intero e non sono soggette ad esenzione.

Ricette cartacee in fascia "C". Si pagano a prezzo intere e non sono soggette ad esenzione come le dema in Fascia "A"; a differenza di queste devono essere stampate su carta bianca intestata dal medico e devono riportare la sua firma autografa. E' necessario esibirle al farmacista per il ritiro del farmaco. In genere si tratta di farmaci per il sistema nervoso centrale (per dormire, dolore neuropatico...)

Ricette cartacee in fascia "A" su modello regionale (rosse).Si paga solo il ticket ma possono essere gratuite. Come le ricette non dema in Fascia C, devono essere firmate a mano dal medico.

Contestazioni.
Uno problemi che maggiormente rallentano la gestione delle richieste sono le contestazioni.
Moltissime contestazioni sono legate ad inadempienze di altri enti o a scarsa conoscenza della questione in oggetto.
Ciò determina un enorme dispendio di tempo ed energie che vanno a scapito dei pazienti più bisognosi.
L'utilizzo di SPID e CIE che consentono l'accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), è uno strumento molto potente per limitare se non eliminare molte contestazioni.
Per mezzo della consultazione del FSE è possibile verificare che il medico abbia prescritto accertamenti, terapie e farmaci.
Specialmente la prescrizione di farmaci è spesso gravata da errori del sistema Doge che vengono attribuiti al MMG che potrebbe aver correttamente prescritto il farmaco mancante. Altro problema riguarda le informazioni che verrebbero fornite dal CUP dell'ASL secondo le quali il medico ha sbagliato per i più svariati motivi (non ha messo l'esenzione, non ha prescritto l'accertamento appropriato, ha inserito la priorità inadeguata...). In moltissimi casi, è impossibile stabilire una correzione in mancanza di dati precisi che consentano al medico di chiarire la questione con l'operatore del CUP.
E' pertanto indispensabile che a fronte di contestazioni derivanti da informazioni ricevute dal CUP, sia fornita una precisa indicazione sull'identità dell'operatore.
Compitii della Medicina Generale.
Come è stato più volte sottolineato, il carico burocratico cui deve far fronte il medico di famiglia aumenta di giorno in giorno ma fortunatamente lo Stato e la Regione Veneto hanno da tempo adottato strumenti che consentono al cittadino di gestire in autonomia le incombenze burocratiche che erano di esclusiva competenza del medico fino a pochi anni fa.

L'uso dello SPID e della CIE (Carta di Identità Elettronica) vanno esattamente in queste direzione.
Il compito del medico è dunque quello di emettere impegnative e certificati, mentre l'invio di tale documentazione non è un suo compito compito e anzi costituisce un ulteriore fardello burocratico che lo distoglie dalla sua specifica attività clinica con ciò penalizzando i pazienti più bisognosi di cure mediche.

Ciascun cittadino-paziente è dunque caldamente invitato ad avvalersi di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla PA al fine di cooperare fattivamente nell'erogazione dei servizi clinici cui è preposta la Medicina Generale, nello stretto interesse della popolazione assistita.

Poiché è ben nota la difficoltà di molti utenti all'utilizzo degli strumenti web una delle principali attività dei volontari di Pax Tibi è esattamente quella di supportare la popolazione in queste circostanze.